
Non basta la lotta a tutti i costi e contro tutti i pareri (Tar incluso) contro gli orsi, ovvero gli animali per i quali un tempo la provincia di Trento era diventata un esempio di rispetto della fauna e della natura. Non basta tenere caparbiamente due orsi imprigionati in una gabbia che invece potrebbero andarsene a vivere (più) felicemente in un rifugio in Romania. Ora il Presidente della provincia Maurizio Fugatti ha deciso che i prossimi a dover essere abbattuti saranno due lupi. Ma davvero ogni volta che c’è un problema di convivenza l’unica soluzione proposta dal Presidente della Provincia è sempre l’uccisione?
Spiega Simone Stefani, responsabile LAV Trentino: «I due lupi hanno predato animali allevati a malga Boldera, nel comune di Ala, all’interno di un recinto elettrificato. Fugatti si appella alle legge provinciale del 2018 messa a punto dalla legislatura precedente che prevede che in alcuni casi si possa derogare alla legge nazionale e alla direttiva europea Habitat del 1992 che protegge orsi e lupi. Secondo questa legge, fortemente osteggiata da LAV, è possibile procedere all’abbattimento solo se lupi e orsi causano danni gravi dal punto di vista dell’interesse pubblico, se non si mette a rischio la specie con l’abbattimento, e se non esiste un’altra soluzione valida». Il punto è proprio questo: davvero non esiste un’altra soluzione valida all’abbattimento dei lupi? E anche: abbattere due lupi cambierebbe qualcosa? Assolutamente no.
«Quello che va fatto è migliorare le misure di protezione degli animali allevati: per esempio con recinti elettrificati più efficaci, riparando di notte gli esemplari più giovani, con la presenza di cani da guardiania. Ma anche la presenza dell’uomo è importante: per esempio, proprio in Lessinia, dove è avvenuto l’incidente, sono numerosi gli animali allevati alla stato brado. È un sistema di allevamento che i nostri nonni non praticavano, proprio perché era importante per loro proteggere gli animali».
Di nuovo quindi, come nel caso dell’orso, sembra che uno dei punti chiave del discorso sia l’incapacità dell’uomo moderno di concepire e costruire una convivenza con gli animali. Quella strana e anomala visione umana secondo cui il territorio, i boschi, la natura, siano di esclusivo possesso dell’uomo. Che è poi lo stesso atteggiamento con il quale si affrontano in genere i problemi ambientali e l’attuale situazione climatica: si porta la situazione al punto di crisi e poi si vestono i panni della vittima, si lancia il sasso e si nasconde la mano.
I lupi sono scomparsi in Trentino dalla metà del XIX secolo. È del 2008 la prima traccia del ritorno, con un ritrovamento di un esemplare morto, e da almeno quattro decenni il lupo è in crescita in tutto il continente europeo. Secondo il rapporto Grandi Carnivori 2022 della provincia di Trento, in tutta Europa oggi si contano 21.500 gli individui, di cui la popolazione trentina è solo una minima parte: nel corso del 2022 in provincia di Trento sono stati registrati 1.769 dati riferibili al lupo, e si stima che la loro presenza sul territorio sia di 29 branchi.
«Con la loro presenza i lupi agiscono come fondamentale fattore naturale di selezione e di regolazione nell’ecosistema. Ma il lupo ci ricorda anche che non siamo solo noi i padroni dei boschi. Sono, come gli orsi, degli animali simbolo. Tra l’altro, se la presenza dei lupi fosse davvero così dannosa per l’economia trentina, non avremmo solo 68mila euro spesi come indennizzo per danni causati dal lupo nel 2022», commenta Simone.
Quello che sembra è che, salvato da morte l’orso, si debba per forza uccidere – quasi a risarcimento – un altro animale. E se è difficile capire come l’abbattimento di due esemplari possa essere utile nel gestire la convivenza delle attività di allevamento nei territori dei lupi, è decisamente evidente che il Presidente Fugatti stia riuscendo nell’impresa di cambiare la percezione del Trentino agli occhi dei turisti: da terra di bellezza e rispetto della natura a un luogo dove è in atto una lotta contro gli animali.
LAV – che intraprenderà tutte le strade legali per fermare le uccisioni, con l’immediato ricorso al Tar – ritiene che «l’atto firmato da Fugatti sia immorale oltre che inutile a evitare le predazioni negli allevamenti» e che le uccisioni proposte dal Presidente della Provincia «servano solo a livello personale nella corsa nel centrodestra alla candidatura alla Presidenza per le imminenti elezioni provinciali in Trentino». Ma davvero il Presidente Fugatti potrebbe avere più forza in campagna elettorale se uccide due lupi? Ovvero: i gesti di propaganda sono davvero più importanti delle soluzioni reali? (Vanity Fair)
Views: 24