LIVORNO. Lo sguardo rivolto verso l’obiettivo, a metà tra il guardingo e lo smarrito, la postura elegante e le orecchie tese. Un paio di giorni fa quell’esemplare era a Montenero, tra le case, e ha seminato il panico in via Giorgio Byron, la strada che da via del Castellaccio scende fino in piazza del Santuario. Ma quello che sul momento gli abitanti della zona non potevano sapere (anche se poco cambia ai fini della sicurezza personale) è che davanti ai loro occhi non c’era un lupo ma – come confermano diverse fonti – «un cane lupo cecoslovacco». Chi ha scattato la foto ha lanciato subito l’allarme sui social. E da lì è partito tutto.
Un dettaglio di quell’immagine, però, ha convinto i più che l’animale potesse essere domestico: un collare rosso legato al collo. E così in effetti è stato. L’esemplare di cane lupo cecoslovacco, infatti, appartiene a una famiglia della zona, è dotato di microchip e, secondo quanto si apprende, è fuggito dalla casa in cui vive. E non sarebbe neppure la prima volta, al punto che in passato i proprietari sono stati anche sanzionati per non aver custodito l’animale nel modo corretto.
La somiglianza
In effetti, l’animale avvistato e fotografato a Montenero ha una somiglianza impressionante con un lupo, al punto da lasciare nell’incertezza anche gli esperti – che Il Tirreno ha contattato – in mancanza di un riscontro genetico che invece toglierebbe ogni dubbio. Anche perché da anni i lupi si sono stanziati, schivi ma presenti, sulle colline livornesi. Il cane lupo cecoslovacco, invece, nacque nel 1955, in quella che all’epoca era la Repubblica cecoslovacca, quando fu fatto un esperimento biologico, incrociando un Pastore tedesco con un lupo dei Carpazi. Dieci anni dopo – nel 1965 – fu predisposto un piano per l’allevamento di questa nuova razza (che sarà riconosciuta soltanto nel 1982) : l’obiettivo era quello di ottenere un ibrido che avesse l’addestrabilità e la mentalità dei cani con la resistenza fisica dei lupi. Ma – sostengono gli esperti – il lupo cecoslovacco non è un animale per tutti: questo cane ha bisogno di tanto movimento e ha una quantità di energia talmente elevata che ha la tendenza naturale a scappare.
I fatti
Ed è quello che è successo anche all’esemplare avvistato lunedì a Montenero. Il lupo cecoslovacco è fuggito dalla casa in cui vive il suo proprietario e si è incamminato in via Byron. Una passeggiata in libertà “normale” per lui, ma che ha scatenato il panico lungo la via: una ragazza, ad esempio, ha raccontato di essersi chiusa in casa e terrorizzata dal pensiero di uscire e trovarsi faccia a faccia con quello che credeva essere un lupo. Così è partita la segnalazione alla polizia municipale ma – sottolineano dal Comune di Livorno – chi ha telefonato alla centrale non ha dato informazioni circostanziate su dove si trovasse l’animale, ma generiche («in un’area collinare boschiva») che non avrebbe consentito alla pattuglia di intervenire per recuperare l’esemplare, di cui a un certo punto si perdono le tracce: o è stato recuperato dai proprietari o ha fatto ritorno a casa da solo.
Le sanzioni
Ma il cane lupo cecoslovacco è già un “volto noto”. È capitato più di una volta infatti che, considerata la sua indole, riuscisse a scappare di casa, girovagando per la zona. A occuparsi dei controlli i carabinieri forestali che hanno anche sanzionato i proprietari per non averlo custodito in modo corretto.
La responsabilità civile
Ai sensi dell’articolo 2. 052 del Codice civile il proprietario di un animale deve risarcire tutti i danni prodotti dall’animale stesso, sia quelli diretti (ad esempio un morso) , che indiretti (ad esempio l’attraversamento della strada che provochi un incidente) . Questa responsabilità è esclusa soltanto se il padrone dimostra che l’evento si è verificato per un caso fortuito, ossia un fatto imprevedibile e inevitabile: in questo caso bisogna provare di aver adottato tutte le opportune cautele. E, ad esempio, la semplice circostanza che il cane scappi dal recinto o si svincoli dal guinzaglio non rientra sicuramente nel caso fortuito.
Le sanzioni
Non custodire un animale con le dovute cautele integra una condotta che un tempo costituiva reato e che oggi invece è stata depenalizzata. La sanzione è prevista dall’articolo 672 del Codice penale: è di tipo amministrativo, va da 25 a 258 euro e si applica indipendentemente dal fatto che il cane abbia effettivamente creato un danno: basta il semplice potenziale pericolo, che è determinato dalla fuga in sé per sé. Tratto da IL TIRRENO
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