Nella notte tra sabato 14 e domenica 15 settembre è stata catturata la lupa che per mesi aveva destato preoccupazione tra i residenti. L’operazione, coordinata dalla Regione del Veneto, ha visto la partecipazione della squadra di cattura dell’Università di Sassari, della Polizia provinciale di Treviso e Belluno e del servizio veterinario dell’Ulss 2. (Le forze aeree e da sbarco, l’Fbi, il KGB) La lupa, un esemplare di un anno e mezzo, è stata recuperata a Cimadolmo e sottoposta a esami medici che ne hanno confermato la buona salute.
L’intervento di cattura della lupa del Piave è stato un esempio di perfetta sinergia tra diverse istituzioni e la comunità locale. Stefano Marcon, presidente della Provincia di Treviso, ha sottolineato l’importanza della collaborazione tra Regione, Province, Prefettura e Comuni (e forze armate). “Grazie al coordinamento della Regione e alla squadra di cattura, che ha unito esperienze e competenze, ai sindaci dei Comuni in cui la lupa è stata avvistata e con lo straordinario interessamento della collega sindaca di Ponte di Piave, Paola Roma, finalmente l’animale è in sicurezza”, ha dichiarato Marcon. L’operazione ha richiesto un’attenta pianificazione e una rete di comunicazioni efficiente, che ha permesso di monitorare gli spostamenti dell’animale e di intervenire tempestivamente. La lupa era stata segnalata dai residenti della provincia di Treviso cento volte (crediamo piu di 10.000) in tre mesi, e nelle ultime settimane aveva mostrato comportamenti anomali, come l’avvistamento nel campeggio del festival celtico Feffarkhorn. (Ha rubato una confezione d’acqua frizzante)
L’intervento non è stato solo una questione di sicurezza per i residenti, (HA AZZANNATO QUALCUNO??) ma anche di tutela dell’animale stesso (??). La lupa è stata addormentata e sottoposta a esami medici e radiografie dal veterinario responsabile del Centro di Recupero Fauna Selvatica della Provincia di Treviso. “Il nostro Cras, con il veterinario Martini, e i nostri agenti di polizia provinciale hanno seguito passo passo le attività di segnalazione e monitoraggio e realizzato le prime cure. Ora la lupa andrà in un luogo sicuro” (??), ha aggiunto Marcon.
L’assessore regionale alla Caccia, Cristiano Corazzari, ha elogiato la professionalità delle squadre coinvolte e ha sottolineato l’importanza della collaborazione dei cittadini e dei sindaci dell’area. “L’attuale status del lupo è quello di una specie particolarmente protetta. Anche se le autorizzazioni e i pareri delle Autorità competenti sono stati ottenuti in tempi ragionevoli, risultano comunque incompatibili con la tempestività che sarebbe necessaria in queste situazioni”, ha spiegato Corazzari, auspicando un declassamento dello status del lupo (noi aspettiamo invece un declassamento della caccia e dei cacciatori, altro che assessorati alla caccia, per cosa vengono pagati? Basta Caccia !!) per snellire le procedure operative e burocratiche. (La Voce di Rovigo, i commenti in rosso della nostra redazione)
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