LAIKA

Laika, fu la prima astronauta, era un cane, era femminuccia ed è morta tra atroci sofferenze. A darci la conferma delle cause della morte di Laika è la biologa russa Adilya Kotovskaya che ha dichiarato: “Le ho chiesto di perdonarci e ho pianto quando l’ho accarezzata per l’ultima volta”. Ma questa persona non si vergogna neanche un po’? Sono passati quasi 70 anni da quel 3 novembre del 1957 quando nello spazio fu lanciato il secondo satellite, lo Sputnik 2, ma ancora è vivo il ricordo di ciò che ha dovuto subire la cagnolina Laika per una missione che, già in partenza, era fallimentare: insomma, la cagnolina poteva essere risparmiata. La missione non prevedeva il ritorno sulla Terra. Ricordiamo che Laika è stata il primo esserino vivente ‘spedito’ nello spazio per orbitare intorno alla Terra e, visto che ai tempi ancora non era possibile permettere il ritorno in sicurezza del veicolo spaziale, si sapeva già che non sarebbe sopravvissuta. Il suo ruolo consisteva nel permettere ai ricercatori di comprendere se fosse possibile vivere nello spazio in assenza di gravità, il tutto per 8-10 giorni: Laika, ufficialmente, però è morta poche ore dopo il lancio, dopo aver compiuto 9 orbite intorno alla Terra. Questo sempre secondo la biologa russa.

Prima ancora di parlare della morte della piccola Laika, va ricordato l’iter dell’addestramento. Laika, così come gli altri cani ‘selezionati’, è stata abituata a restare in una capsula pressurizzata di 80 centimetri, che via via sono stati ridotti sempre più, all’interno della quale il movimento era molto difficile: gli esperti spiegano di aver optato per cani femmine proprio perché, secondo loro, hanno bisogno di meno spazio visto che non devono alzare la zampa per fare pipì. E non è tutto. Le cagnoline ‘candidate’ sono state anche obbligate a trascorrere molto tempo in una centrifuga che simulava gli effetti della spinta e il rumore del lancio: un po’ come avviene ancora oggi per gli astronauti (che però sono consapevoli di ciò che stanno vivendo).

Lo Sputnik è stato spedito nello spazio alle 5:30 del mattino, ora di Mosca, dal Kazakistan, inizialmente tutto sembrava andare per il meglio: certo, il battito cardiaco di Laika ha subito un’accelerazione al momento del lancio, ma dopo tre ore tutto sembrava tornato alla normalità. Ad un certo punto, durante la nona orbita della Terra, la temperatura all’interno della capsula ha iniziato a salire fino a raggiungere i 40 °C a causa dell’insufficiente isolamento ai raggi del Sole: le condizioni interne per Laika sono così diventate insopportaboli, la cagnolina è morta disidratata, a causa del caldo, nel giro di poche ore.

Versione ufficiale e verità?. Laika è morta avvelenata attraverso il cibo per evitarle una morte dolorosa durante il rientro nell’atmosfera terrestre: questa la versione ufficiale di Mosca, oggi però conosciamo la verità. Il corpo carbonizzato di Laika è stato recuperato il 14 aprile 1958 all’interno del satellite precipitato sulle Antille. Questa a me sembra proprio una stronzata, ma vi pare possibile che con tutta la paura che ebbe, avrebbe pensato a mangiare?
Tante le versioni sulla morte di Laika che morì nel suo piccolo box per surriscaldamento, o perchè sola e probabilmente folle di paura. Purtroppo il volo di Laika non seguì il più compassionevole piano previsto. La cagnetta avrebbe dovuto roteare attorno alla Terra per circa 8 giorni prima che una iniezione letale ponesse fine alla sua vita, senza sofferenze. Tutte supposizioni, qualcuno dice che Laika mori senza neanche reggiungere l’orbita perchè battè violentemente la testa a bordo della capsula. Probabilmente non lo sanno nemmeno quelle carogne dell’Unione Sovietica che mandarono a morire quella randagietta che amava inseguire i gatti per i vicoli di Mosca dove era stata catturata. Morta per cosa? Basta con gli esperimenti sugli animali !!

Ogni anno ai primi di novembre il Conero Radio Team, dedica un concorso: un diploma in jpg per i radioamatori. Lo stesso CONERO RADIO TEAM è dedicato a LAIKA.

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