Centinaia di capi di bestiame «predati» sulle montagne venete, dalla Lessinia alla Pedemontana, dal Vicentino alle Dolomiti. Sono stati i lupi, che si moltiplicano anno dopo anno. Gli allevatori sono preoccupati, i malgari vedono un futuro nero, e non da ieri. Sono almeno dieci anni che il numero dei predatori aumenta, i branchi diventano sempre più grossi. «Dal 2017, solo sull’Altopiano di Asiago ci sono almeno 130 (??) uccisioni di bestiame all’anno, bisogna ridurne il numero» dicono dalle malghe: se si contano anche feriti e dispersi la cifra sale di parecchio, (??) con perdite ingenti fra il bestiame.
I numeri degli animali sbranati
Non sarebbero contrari nemmeno alle uccisioni dei predatori. «Nell’ultimo anno, qui hanno sbranato almeno 200 (??) animali» dicono dal parco della Lessinia. Nella Marca, esemplari di lupo sono stati avvistati a Fregona e Cappella Maggiore, a Sospirolo nel Bellunese. Gli allevatori tremano e una parte della politica spinge: «Vanno abbattuti, come in Trentino e all’estero»(??). La Provincia autonoma infatti è la prima in Italia a deliberare, attraverso l’ordinanza firmata dal presidente Maurizio Fugatti, l’abbattimento di due esemplari (vedremo proprio se ci riesce). In Veneto non si può fare perché la fauna è competenza dello Stato, (anche in Trentino ma non se ne accorgono) ma per chi si trova nel mezzo del ciclone un intervento normativo è urgente. Tanto più che quei lupi trentini da abbattere sarebbero veneti (forse gli hanno chiesto la carta d’identità), provenienti dal parco veronese: per le bestie non ci sono confini amministrativi (divertente).
Centinaia di capi di bestiame (??) «predati» sulle montagne venete, dalla Lessinia alla Pedemontana, dal Vicentino alle Dolomiti. Sono stati i lupi, che si moltiplicano anno dopo anno. Gli allevatori sono preoccupati, i malgari vedono un futuro nero, (forse per la carne dalle cellule staminali) e non da ieri. Sono almeno dieci anni che il numero dei predatori aumenta, i branchi diventano sempre più grossi. (sterilizzazione niente??) «Dal 2017, solo sull’Altopiano di Asiago ci sono almeno 130 uccisioni di bestiame all’anno, (ma prima non erano 200 all’anno??), bisogna ridurne il numero» (si degli allevatori) dicono dalle malghe: se si contano anche feriti e dispersi la cifra sale di parecchio, con perdite ingenti fra il bestiame.
Non sarebbero contrari nemmeno alle uccisioni dei predatori. «Nell’ultimo anno, qui hanno sbranato almeno 200 animali» dicono dal parco della Lessinia. Nella Marca, esemplari di lupo sono stati avvistati a Fregona e Cappella Maggiore, a Sospirolo nel Bellunese (anche sotto casa mia ad Ancona Centro). Gli allevatori tremano e una parte della politica spinge: «Vanno abbattuti, come in Trentino (chissà) e all’estero (dove?)». La Provincia autonoma infatti è la prima in Italia a deliberare, attraverso l’ordinanza firmata dal presidente Maurizio Fugatti, l’abbattimento di due esemplari. (giusto la delibera, per il resto staremo a vedere) In Veneto non si può fare perché la fauna è competenza dello Stato, ma per chi si trova nel mezzo del ciclone un intervento normativo è urgente. Tanto più che quei lupi trentini da abbattere sarebbero veneti, provenienti dal parco veronese: per le bestie non ci sono confini amministrativi. (Signor Lupo mi faccia vedere la carta d’identità…. Lei è Veneto allora le diamo il foglio di via)
In rosso le note di redazione, l’articolo è invece tratto dal Corriere del Veneto, che ringraziamo.
Views: 9