
BOLZANO. Continua a far discutere e per alcuni anche a far indignare la notizia del lupo abbattuto nella notte tra ieri e oggi, martedì 12 agosto, in Alta Val Venosta. Non si è fatta attendere una dura presa di posizione in materia da parte della Lav, una delle associazioni animaliste da sempre in prima linea nella protezione della fauna selvatica: “Questa notizia ci addolora profondamente e allo stesso tempo ci fa infuriare“, ha detto Massimo Vitturi, responsabile Lav – Animali Selvatici. Nonostante la Lav e altre associazioni siano subito intervenute al Tar e al Consiglio di Stato, infatti, non è stato possibile salvare i due animali a causa del parere di Ispra favorevole all’uccisione. “Ci chiediamo come sia possibile – ha aggiunto Vitturi – che un istituto scientifico di rilevanza internazionale possa dare un parere favorevole all’uccisione di due lupi, quando è la stessa Provincia ad aver ammesso che i sistemi di prevenzione degli animali allevati non sono stati utilizzati, oppure lo sono stati ma in maniera parziale e inadeguata”. Nella documentazione di cui la Lav è venuta in possesso – prosegue la nota stampa -, emerge infatti che quando gli animali allevati sono stati predati, stazionavano all’esterno delle recinzioni anti-lupo e che per difenderli erano stati utilizzati i cani da conduzione e non quelli da guardiania. “Se solo fossero stati utilizzati a dovere i sistemi di prevenzione, il lupo si sarebbe potuto salvare – continua Vitturi – per questo motivo il nostro Ufficio Legale è già al lavoro per depositare una denuncia per uccisione di animale contro la Provincia di Bolzano“.
“Non possiamo più tollerare che i lupi vengano messi nel mirino solo perché si comportano da lupi, mentre gli allevatori non fanno nulla per proteggere gli animali allevati. Se c’è qualcuno che ha sbagliato e quindi deve pagare per le sue responsabilità, non sono certo i lupi, ma solo gli allevatori sostenuti da una Provincia inetta, sempre pronta a piegarsi ai voleri del Bauernbund, l’associazione di categoria degli allevatori altoatesini”, conclude la Lav.
Anche le associazioni Green impact, Leal, Leidaa e Oipa “si augurano che la Provincia rinunci a uccidere anche il secondo lupo”. L’Alto Adige, osservano le associazioni, resterà famoso per una politica oscurantista e anti-scientifica, primo territorio in Italia ad autorizzare l’uccisione di un lupo, per di più in pendenza di ricorsi presentati da numerose associazioni la cui discussione per il 9 settembre prossimo, evidentemente “a lupo morto”. (ildolomiti.it)
VERGOGNA ISPRA STATE DIVENTANDO DEI VERI BUFFONI, DOV’E’ FINITA LA SCIENZA ?
COSA C’E’ SOTTO?
“In un caso simile – proseguono -, la Corte europea di Giustizia aveva negato nel 2024 l’autorizzazione a procedere all’uccisione di un lupo, tra l’ altro identificato geneticamente e non preso a caso, in Tirolo, stessa sotto-popolazione. E il parere dell’Ispra, privo di dati, è stato criticato da esperti autorevoli e considerato come dichiarazioni non supportate da evidenze. Le associazioni procederanno comunque con un’attività di revisione tecnico-scientifica indipendente del parere Ispra, per evidenziarne le criticità nell’approccio metodologico e nei contenuti”.
ANDATE ANDATE A FARE LE VANCANZE IN ALTO ADIGE !!
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